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Dalla malattia di Huntington una terapia contro il cancro?

La malattia di Huntington, o corea di Huntington, è una sindrome neurodegenerativa che agisce mediamente nell’arco di 10-15 anni. Si tratta di una malattia cronica che però, per ironia della sorte, riduce dell’80% il rischio di ammalarsi di cancro. È quanto scoperto da un’equipe di scienziati della Northwestern University, che avrebbe identificato anche il motivo per il quale la corea di Huntington sarebbe così tossica verso le cellule tumorali. Da qui nascerebbe la possibilità di sviluppare un nuovo e più efficace approccio terapeutico nella cura del cancro.

La corea di Huntington

E’ una malattia genetica causata dall’accumulo, nel nucleo delle cellule nervose, della forma difettosa di una proteina chiamata huntingtina. L’huntingtina è presente in tutte le cellule dell’organismo, cosicché sembrerebbe che anche le cellule tumorali possano risentire della malattia. Anzi, stando a quanto riferiscono gli scienziati della Northwestern University, il difetto genetico che provoca l’Huntington è altamente tossico per le cellule tumorali.

Nello specifico, gli scienziati riferiscono che non è la proteina huntingtina ad agire da killer, quanto, piuttosto, una molecola chiamata piccolo RNA interferente, o siRNA, derivata dalla produzione dell’huntingtina difettosa a partire dal relativo gene. L’RNA, una volta fabbricato, va ad attaccare altri geni fondamentali per la sopravvivenza della cellula, uccidendola. I neuroni sono suscettibili alla molecola killer ma, come si è detto in precedenza, pare che le cellule neoplasiche siano molto più vulnerabili.

Lo confermano le parole di Marcus Peter, professore alla Northwestern University e coautore della ricerca pubblicata sulla rivista EMBO Journal: «Questa molecola è un super assassino verso le cellule tumorali. Non abbiamo mai visto niente di così potente prima d’ora. Noi crediamo che sia possibile sviluppare una nuova terapia antitumorale a breve termine – ha aggiunto Peter – della durata di poche settimane, che consenta di uccidere le cellule cancerose senza tuttavia causare nei pazienti i disturbi neurologici caratteristici della malattia di Huntington».

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