La circolazione fetale è composta da vasi relativamente ampi che nel complesso permettono al flusso sanguigno di bypassare fegato e polmoni. Questo avviene perché sono i polmoni ed il fegato della madre ad occuparsi rispettivamente dello scambio dei gas e della detossificazione del sangue. Il sangue fetale va e viene dal feto alla placenta tramite due arterie ombelicali e, solo nella vita fetale precoce, due vene ombelicali, in seguito soltanto una.
Il sangue ricevuto dalla placenta, tramite la vena ombelicale sinistra persistente, prima passa per il fegato e, mischiandosi con il sangue venoso proveniente dalla vena cava inferiore, giunge all’atrio destro del cuore. Dall’atrio destro passa all’atrio sinistro, da qui al ventricolo sinistro e poi tramite l’aorta al resto del corpo (tuttavia solo una piccola quantità raggiunge l’aorta discendente). Il sangue nel feto può passare dall’atrio destro al sinistro a causa della presenza di un foro ovale detto di Botallo.
Il sangue che torna dalla testa e dagli arti superiori, tramite la vena cava superiore, si immette nell’atrio destro per passare al ventricolo destro e da questo essere immesso nel tronco polmonare. Dal tronco polmonare una piccola quantità di sangue va effettivamente nei polmoni, una quantità maggiore si immette invece nell’aorta tramite il condotto arterioso dove si mescola con quella piccola quantità di sangue, di cui parlavamo sopra, proveniente dal ventricolo sinistro. Il sangue misto, diretto verso il basso, viene in parte distribuito agli arti inferiori e agli organi addominali e in parte trasportato, tramite le arterie ombelicali, alla placenta.
Dalla circolazione fetale alla nascita
Alla nascita con l’esordio della ventilazione avviene l’inversione del flusso sanguigno. Aumenta il sangue che raggiunge i polmoni dal tronco polmonare, questo tornerà poi all’atrio sinistro con le vene polmonari. Aumenta quindi la pressione nell’atrio sinistro ad eguagliare la pressione del destro, per questo motivo il foro ovale si chiude (per fusione di septum primum e septum secundum che dividono l’atrio destro dal sinistro).
La chiusura del foro avviene immediatamente ma la fusione avviene in un tempo variabile più lungo che può superare le quattro settimane. Il condotto arterioso si oblitera, come per il foro ovale, in due tempi, fino al completamento verso la terza settimana dopo la nascita.
Fonte: Anatomia del Gray, le basi anatomiche per la pratica clinica – Susan Standring