Ciclo mestruale e attività fisica: rischi e benefici
Arriva il ciclo mestruale e ogni mese la donna è nuovamente presa dal dubbio se sia il caso o meno di continuare a svolgere con regolarità immutata la propria attività fisica. In questo processo decisionale entrano in gioco numerosi variabili soggettive legate alla peculiarità del proprio benessere ma anche ai propri limiti fisici, nonchè al valore sociale che lo sport assume spesso per la vita femminile quale occasione di socializzazione oltre di mantenimento della forma fisica. E’ comunque possibile tracciare alcuni criteri generali da utilizzare per orientare la propria scelta individuale in modo da non rinunciare all’attività fisica in quei giorni, tenendo conto però di alcuni principi base da tenere necessariamente presente per la salute allo scopo di evitare di incorrere in rischiose complicazioni.
Orientarsi nella decisione tra praticare o astenersi dall’esercizio fisico durante il ciclo femminile, è quindi il risultato di un sottile bilancio tra principi di salute e peculiarità individuali.
Fattori da controllare durante il ciclo mestruale
In primo luogo bisogna considerare che durante il ciclo mestruale l’aumento di progesterone ma soprattutto di prostaglandine nel corpo femminile, induce una temporanea riduzione delle capacità del sistema immunitario.
Nei giorni attraversati dal ciclo quindi la donna diviene più vulnerabile e la sua sensazione di debolezza o dolore diffuso (dismenorrea come mal di testa, dolori muscolari nella fascia addominale e retroaddominale, infiammazioni di nervi o linfonodi, etc) corrisponde ad un suo reale abbassamento delle difese immunitarie.
Secondariamente non bisogna dimenticare che il sistema cardiovascolare femminile in quei giorni è più affaticato perché impegnato a compensare le energie sottratte dalla dispersione ematica e quelle spese nelle contrazioni uterine.
I tre fattori da tenere sotto controllo durante i giorni del ciclo
- Sistema immunitario;
- dispersione ematica;
- impegno energetico
Fatti salvi questi tre fattori di base, è poi possibile contestualizzare la decisione sull’opportunità di svolgere sport rispetto a fattori individuali come le caratteristiche fisiche personali, lo stile di vita, le aspettative e la tipologia di sport o sforzo cui ci si vuole sottoporre.
Sforzo fisico e condizioni di base durante il ciclo mestruale
In condizioni di partenza sfavorevoli, una donna già stressata, stanca, magari raffreddata o anche solo preoccupata avverte durante i giorni del ciclo un notevole aumento di fatica nel fare qualunque cosa e nell’agire in generale. Questo comporta inevitabili riflessi sull’umore, sulla percezione di sé e del proprio corpo (propriocettiva) e della realtà. Viene influenzata anche la capacità di valutazione oggettiva poiché si verifica un abbassamento della soglia di sopportazione di qualsiasi sollecitazione esterna che richieda un impegno ulteriore a quello abituale.
In condizioni base di partenza normali o ottimali, invece, tutti i fenomeni sopra descritti divengono ampiamente gestibili dal corpofemminile perché ben compensati dall’organismo che si trova in buona forma e che è quindi capace di superare con poco sforzo il temporaneo deficit causato dall’impegno fisico del ciclo mestruale.
Mantenere la pratica sportiva permette anzi di ricaricare l’umore beneficiando della produzione di endorfine, di serotonina e dopamina rilasciate dall’attività fisica aerobica, quale produzione endocrina sufficiente a compensare lo sforzo complessivamente svolto dal corpo tra ciclo e attività sportiva. Compensazione che invece non avviene a sufficienza quando le condizioni di partenza della donna sono sfavorevoli.
Tipo di sport e attività fisica durante il ciclo mestruale
Infine è necessario calare tutte queste considerazioni, nella tipologia di attività che si intende svolgere.
Prevenzione dell’aumento del flusso mestruale
E’ necessario evitare sempre, indipendentemente dalle condizioni fisiche di partenza, l’esecuzione di esercizi fisici che potrebbero comportare un aumento del flusso sanguigno mestruale e diventare causa di potenziali emorragie: sforzi addominali eccessivi (flessioni frontali, sollevamento pesi, etcc), posture o movimenti che portano per tempi prolungati il bacino ad essere ribaltato o in anteroversione sopra l’ombelico oppure in stiramento completo (candela, ponte, stretching, verticale…etcc..).
Prevenzione del sovraccarico energetico corporeo
Durante il ciclo mestruale è bene assicurarsi di svolgere attività fisica in modalità moderata tale da non superare la soglia anaerobica del proprio organismo, mantenendo cioè un’adeguata ossigenazione del corpo tale da prevenire la produzione di acido lattico, tossina il cui smaltimento costituisce un ulteriore impegno fisico.
Sono quindi da evitare gli affaticamenti fisici sportivi straordinari o eccessivi rispetto a quelli abituali, proprio per consentire al fisico di compensare con poca energia aggiuntiva l’impegno fuori routine rappresentato dal ciclo mestruale.
Sostanzialmente l’attività sportiva durante il ciclo può essere condotta in termini di mantenimento della prestazione fino a quel momento raggiunta, meglio se non in termini di aumento di livello delle prestazioni. Queste dinamiche sono da tenere presente soprattutto nello svolgimento di attività di tipo agonistico, che, sottoponendo le atlete a sforzi fisici talvolta eccessivi, può facilmente innescare nel corpo della donna uno squilibrio ormonale tale da indurre vari tipi di alterazioni del ciclo fino addirittura all’amenorrea (assenza di ciclo).