Candida auris (C. auris)è un fungo patogeno per l’uomo ed è stato isolato per la prima volta nel canale uditivo di un paziente in Giappone nel 2009. Sembrerebbe però che un primo isolamento (retrospettivo su analisi genetica) sia già stato effettuato nel 1996 in pazienti coreani. Si tratta di un fungo emergente che ha causato focolai infettivi in diverse zone del globo. I primi casi di infezione invasiva in Italia risalgono al 2019 con un riscontro sempre più frequente nella popolazione, anche in modo asintomatico[2-3].
Candida auris
C. auris è un fungo appartenente alla famiglia delle candide di cui fa parte la più nota Candida albicans. È un fungo in grado di crescere a temperature anche superiori ai 40°C e di resistere ad alte concentrazioni di sale (NaCl) che spinge il fungo ad assumere una forma filamentosa. È in grado di formare biofilm (caratterista struttura di protezione dei microorganismi che si aggregano composta da matrice con caratteristiche adesive) che lo rende particolarmente resistente sia su superfici organiche che inorganiche. Il biofilm conferisce a C. auris la capacità di resistere anche all’uso di alcuni disinfettanti aumentando la difficoltà di eliminarla dagli ambienti.
I dati suggeriscono che il 90% degli isolati manifesti resistenza ad almeno una delle 3 classi di antimicotici disponibili (azoli, amfotericina β ed echinocandine); è di facile identificazione solo nei laboratori che dispongono di tecnologie specifiche come MALDI-TOF; essendo spesso asintomatica, viene veicolata facilmente dalle persone che non sanno di essere colonizzate. Inoltre, tale colonizzazione può durare per molto tempo aumentando il rischio infettivo; negli ospedali può portare a focolai epidemici soprattutto in pazienti immunocompromessi che sviluppano infezioni gravi con una letalità che varia dal 30% al 70%. Per tutte queste caratteristiche C. auris rappresenta un rischio per la salute dell’uomo[1-3].
Come si trasmette Candida auris?
Si trasmette per contatto indiretto con superfici colonizzate o per contatto diretto con portatori del fungo. La resistenza nell’ambiente e la difficoltà a eliminare il fungo dalle superfici rende C. auris un problema nell’ambiente ospedaliero in quanto può resistere anche sulle superfici dei dispositivi diagnostici.
I fattori di rischio per le infezioni sono simili a quelli per le altre specie di Candida e includono:
- età avanzata;
- diabete mellito;
- interventi chirurgici;
- presenza di un dispositivo medico impiantato come cateteri venosi;
- uso di antibiotici ad ampio spettro[1-4].
La sintomatologia dell’infezione dipende dalla parte del corpo interessata. La presenza di comorbidità rende spesso impossibile capire se la sintomatologia sia propria di C. auris. Solitamente nei pazienti affetti si registrano febbre che non risponde alle terapie fino ad arrivare alla sepsi[5].
Diagnosi e terapia
La diagnosi di infezione da C. auris si ottiene mediante coltura dei fluidi corporei (sangue, urina, espettorato etc.) presso i laboratori di microbiologia. La tecnologia MALDI-TOF è in grado di identificare il fungo e distinguerlo dalle altre candide. Requisito fondamentale è che nel sistema di identificazione siano presenti librerie di riferimento aggiornate con cui confrontare i campioni analizzati. Una volta identificata è fondamentale eseguire dei test di sensibilità agli antimicotici al fine di evitare l’uso di quelli a cui il ceppo è resistente.
Il trattamento consiste nell’uso di antimicotici appartenenti alla classe delle echinocandine. I ceppi più resistenti richiedono trattamenti anche con più farmaci combinati e con dosi più elevate. Inoltre, è fondamentale seguire il paziente anche dopo aver trattato le forme invasive dell’infezione perché gli individui possono rimanere colonizzati a lungo dopo il trattamento. Vanno poi seguiti tutti i criteri per il tracciamento e per la prevenzione delle infezioni da C. auris al fine di evitare il dilagare dell’infezione[1-3].
Prevenzione
C. auris rappresenta una nuova sfida per la salute pubblica a livello globale. Nonostante la sua stretta relazione con altre specie di Candida patogene, presenta caratteristiche uniche in termini di biologia, genetica, epidemiologia, resistenza agli antifungini, virulenza, adattamento all’ospite e trasmissione.
È necessario condurre ulteriori ricerche per comprendere meglio la biologia e le basi genetiche della sua resistenza agli antifungini e patogenicità . Inoltre, è necessario sviluppare metodi di rilevamento più precisi e rapidi per distinguerlo da altre specie di Candida, nonché nuovi protocolli di disinfezione per rimuoverlo efficacemente dalle superfici e nuovi farmaci per combatterne le infezioni.
Referenze
- Du H, Bing J, Hu T, Ennis CL, Nobile CJ, Huang G. Candida auris: Epidemiology, biology, antifungal resistance, and virulence. PLoS Pathog. 2020 Oct 22;16(10):e1008921. doi: 10.1371/journal.ppat.1008921. PMID: 33091071; PMCID: PMC7581363.
- Candida auris –Â salute.gov.it
- Candida auris – epicentro.iss.it
- Tian S, Rong C, Nian H, Li F, Chu Y, Cheng S, Shang H. First cases and risk factors of super yeast Candida auris infection or colonization from Shenyang, China. Emerg Microbes Infect. 2018 Jul 11;7(1):128 (Free)
- Candida auris – sismed-it.com