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Caffè d’orzo: proprietĂ  e benefici

Quali differenze rispetto all'espresso?

Il caffè d’orzo, derivato dell’orzo solubile, è un surrogato del caffè ottenuto dalla tostatura e macinazione dei chicchi di questo cereale. Si tratta di una bevanda nata, nella sua versione moderna, in Italia. Si può ottenere anche dall’orzo perlato, l’unica differenza è la mancanza di crusca e glumelle. Una versione simile, ma a infusione, era giĂ  conosciuta nella Grecia antica con il nome di “tisana d’Ippocrate”.

Il cereale

L’orzo è un cereale prodotto dalle cariossidi dell’Hordeum vulgare. Si tratta di una Graminacea annuale che ben tollera quasi tutti i climi. Oltre a quello di semplice cereale, sono molteplici i suoi usi a livello alimentare. Può essere infatti utilizzato come farina nella panificazione, come malto nel processo di birrificazione, come bevanda (orzata) e, appunto, come surrogato del caffè. L’orzo è inoltre molto utile a livello zootecnico, in quanto si tratta del cereale maggiormente utilizzato negli allevamenti dopo il mais.

Storia e diffusione

La coltivazione dell’orzo inizia circa 10.000 anni fa nella culla delle civiltĂ : la Mezzaluna fertile. Utilizzato giĂ  nell’antico Egitto per la produzione di birra, per secoli resterĂ  il cereale maggiormente usato per la panificazione. SarĂ  soltanto nella prima metĂ  del ‘900 però che questo cereale verrĂ  utilizzato come surrogato del caffè, a causa dell’embargo verso l’Italia. La mancanza di beni come il caffè farĂ  nascere infatti la necessitĂ  di trovarne un surrogato: l’orzo.

Dopo la fine dell’embargo, il caffè d’orzo rimarrĂ  utilizzato in tutta la penisola, ma non riuscirĂ  a diffondersi con la stessa facilitĂ  oltre i confini italiani. Attualmente viene consumata in tutto l’estremo oriente una bevanda simile alla tisana d’Ippocrate che prende il nome di “mugicha”, originaria del Giappone.

ProprietĂ  nutrizionali

Nonostante 100 g di orzo contengano circa 350 kcal, quelle assunte con la bevanda sono praticamente nulle. Per la maggior parte costituito da amido, contiene comunque una discreta percentuale di proteine (13%). Significanti anche i valori di micronutrienti come magnesio, fosforo, potassio, vitamina B3, vitamina E, calcio e ferro.

Numerosi sono gli effetti benefici del caffè d’orzo, non solo per ciò che contiene, ma anche per ciò che non ha. La particolaritĂ  del caffè d’orzo è infatti quella di non contenere caffeina. La caffeina è una sostanza stimolante che agisce sul sistema nervoso e cardiovascolare. Questa caratteristica ne fa una bevanda che può essere assunta anche da chi ha la pressione alta o infiammazioni del tratto gastrointestinale. Proprio per l’assenza di caffeina, possono assumerlo anche i bambini e le donne in gravidanza e durante l’allattamento.

L’orzo ha, inoltre, proprietĂ  antinfiammatorie e antiossidanti, mentre la presenza di β-glucani tiene sotto controllo i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue. I β-glucani sono una famiglia di polisaccaridi classificati come fibra solubile. Questi composti rallentano lo svuotamento gastrico e velocizzano la peristalsi intestinale. Il risultato di queste due azioni fa sì che si attuino gli effetti benefici.

L’azione antiossidante è invece dovuta ai flavonoidi, polifenoli come la catechina o la quercetina. Si tratta di composti che reagiscono con i radicali liberi, eliminandoli. I radicali liberi sono molecole dannose che si formano nel nostro organismo, particolarmente famosi come causa di invecchiamento cellulare.

Controindicazioni

Nonostante le proprietĂ  benefiche, non bisogna comunque esagerare. Durante la tostatura si produce infatti l’acrilammide, un composto potenzialmente cancerogeno che danneggia il sistema nervoso e quello riproduttivo. La quantitĂ  ideale consigliata è quindi pari a 2-3 tazzine al giorno.

Come detto, il caffè d’orzo è una bevanda che apporta una quantitĂ  trascurabile di calorie. Dal punto di vista dietetico dovremmo quindi stare attenti a quanto zucchero aggiungiamo. Bevendo piĂą di un caffè al giorno è facile eccedere nel consumo di zucchero e di conseguenza aumentare esponenzialmente l’introito calorico. La cosa migliore sarebbe quella di berlo amaro.

Essendo l’orzo un cereale contenente glutine, va evitato nei soggetti affetti da celiachia. Il glutine è un composto proteico formato da glutenina e gliadina. Proprio la gliadina è responsabile dell’infiammazione che si scatena in un soggetto celiaco. L’infiammazione a sua volta determinerĂ  atrofia dei villi intestinali, fino alla loro scomparsa. Ciò causerĂ  un malassorbimento delle sostanze nutritive. L’unico trattamento considerato efficace al momento è una dieta completamente priva di glutine.

Conclusioni

Utilizzato soprattutto a partire dal ‘900, il caffè d’orzo è un ottimo surrogato del caffè. L’assenza di caffeina ne fa una bevanda meno dannosa quindi adatta praticamente a tutti. Ulteriori benefici sono dati da polifenoli, β-glucani e sostanze antinfiammatorie. Le uniche avvertenze sono quelle di non esagerare e di stare attenti nel caso si sia affetti da celiachia, a causa del contenuto di glutine.

Referenze

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