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Cacyreus marshalli: il licenide dei gerani

La farfalla sudafricana che distrugge i gerani

Vi è mai capitato che i gerani del vostro balcone inspiegabilmente si seccassero e, per questo, siete stati costretti a buttarli via? La colpa potrebbero essere di Cacyreus marshalli, una piccola farfalla che, da qualche anno, è diventata l’incubo di fiorai ed appassionati di gerani.

Cacyreus marshalli, chi è?

Cacyreus marshalli è una farfalla, appartenente alla famiglia dei licenidi, proveniente dal sud Africa: già, il lepidottero in questione non è originario dell’Europa, bensì è giunto sul continenti attraverso il trasporto involontario delle sue uova e larve sulla piante del genere Pelargonium, i gerani ornamentali che colorano i nostri balconi, proveniente anch’essi dall’Africa.

Cacyreus marshalli è stato avvistato per la prima volta in Inghilterra nel 1978, nell’Isola di Maiorca nel 1988, diffondendosi poi in tutta la Spagna e il Portogallo, Francia, Belgio e Principato di Monaco. In Italia, è stato avvistato per la prima volta nel 1996, diffondendosi rapidamente in tutto il paese[1, 2]. Il licenide dei gerani è stato inserito poi nella lista A2 della EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization)[3].

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Ciclo biologico di Cacyreus marshalli

Il ciclo biologico di Cacyreus marshalli è molto curioso. Il piccolo licenide depone le proprie uova sulle piante di pelargonio. Una volta uscite, le larve compiono un vero e proprio lavoro di svuotamento del geranio, nutrendosi della pianta dall’interno; le larve non sono dunque direttamente visibili all’uomo, se non solo in seguito ai danni riportati dalla pianta. Ma vediamo nei dettagli le caratteristiche di ogni fase del ciclo  biologico di questa scaltra farfalla.

Uova e bruchi

La farfalla femmina adulta di Cacyreus marshalli depone le proprie uova sulla pianta di geranio. Esse sono facilmente riconoscibili perché bianche e di forma sferiodale depressa; sono molto piccole (0,5 mm di diametro) e vengono deposte principalmente sui boccioli dei fiori, ma è possibile vederle anche sulle foglie.

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Uova di Cacyreus
Uova di Cacyreus su boccioli di Pelargonium, @francescamartelli
Uova di Cacyreus
Uova di Cacyreus, @francescamartelli

Appena uscite dall’uovo, le larve di stadio I sono lunghe 1 mm. Passando agli stadi successivi, con tempistiche dipendenti dal clima e dalla temperatura, i bruchi aumentano gradualmente di dimensioni (stadio II: 3 mm, stadio III: 6 mm, stadio IV: 13 mm). I bruchi sono ricoperti da una chiara peluria ed hanno una colorazione fortemente mimetica, con sfumature che variano dal giallo al verde e segni di colore rosa.

Creando un buco attraverso i sepali del fiore, i bruchi appena usciti dall’uovo entrano nei boccioli e si nutrono dei tessuti fiorali. Una volta raggiunto il terzo stadio di crescita, scavano una galleria nello stelo.

Risulta insomma molto difficile accorgersi della presenza della larve, poiché esse si trovano nascoste all’interno della pianta. Si possono notare tuttavia i danni: il bruco si nutre all’interno dei boccioli, rovinando i petali e impedendo al fiore di sbocciare nella sua bellezza, dopodiché svuota letteralmente lo stelo, facendolo seccare completamente. I fori lasciati dal bruco sui boccioli e sullo stelo sono inconfondibili e permettono una sicura diagnosi della presenza di Cacyreus.

Bruco di Cacyreus
Larva di Cacyreus. @francescamartelli
Danno stelo Cacyreus
Foro di fuoriuscita dallo stelo dei bruchi di Cacyreus. @francescamartelli
Bruco Cacyreus
Bruco di Cacyreus nell’atto di entrare all’interno del bocciolo di un Pelargonium rosa. @francescamartelli

Pupa e adulto

I bruchi, una volta pronti per lo stadio di pupa, fuoriescono dallo stelo creando un grosso foro e si posizionano quindi all’esterno del gambo del fiore. Le crisalidi (9 mm) possono avere colore variante dal verde al giallo al marrone, con punteggiatura scura.

Crisalide di Cacyreus
Crisalide di Cacyreus, @francescamartelli

Le farfalle adulte hanno sulla superficie alare dorsale una colorazione marrone uniforme con punti neri vicino alle code; sulla superficie ventrale presentano invece una colorazione marmorea bianca e marrone. Questa particolare morfologia rende gli individui di Cacyreus marshalli inequivocabilmente riconoscibili in Italia, non esistendo altri licenidi dalla colorazione simile.

L’apertura alare nelle femmine varia da 18 a 27 mm, mentre nei maschi da 15 a 23 mm. Gli adulti sembrano nutrirsi preferenzialmente su fiori di vario genere ma dal colore lilla/viola. Dopo l’accoppiamento, le femmine andranno subito a deporre le proprie uova su una pianta di Pelargonium.

Grazie ad alcuni studi è stato osservato che la farfalla, apparentemente poco dispersiva, in assenza di pelargoni è invece in grado di volare per centinaia di metri alla ricerca della pianta nutrice; alcuni esperimenti passati ed altri ancora in corso stanno tentando di verificare se, in assenza assoluta di pelargoni, Cacyreus sia propenso a deporre su piante autoctone del genere Geranium (soprattutto G. pratense, G. sanguineum e G. sylvaticum), entrando quindi in competizione e penalizzando specie di farfalle italiane, quali ad esempio i licenidi Eumedonia eumedon e Aricia agestis[4].

Inoltre, è interessante considerare il gradiente altitudinale lungo il quale può vivere la farfalla: nonostante sia un insetto presente in sud Africa e quindi abituato ad alte temperature, sembra che in Italia Cacyreus si stia adattando a volare anche ad altitudini insolite, rappresentando una possibile minaccia anche per le zone montane[5].

Cacyreus marshalli
Farfalla adulta, colorazione visibile delle ali dorsale, @francescamartelli
Cacyreus marshalli
Farfalla femmina adulta, colorazione visibile delle ali ventrale, @francescamartelli

Conclusioni

Cacyreus marshalli è dunque una minaccia per tutti gli amanti dei gerani ornamentali, che nelle zone di città e di pianura sono già fortemente attaccati dal piccolo licenide africano.

L’eradicazione della specie aliena è complessa a causa dell’assenza in Italia di nemici naturali; negli ultimi anni, tuttavia, è stato testato con successo l’effetto tossico di Bacillus thuringiensis. La prevenzione comunque rimane sempre la miglior soluzione: con l’attenzione di ognuno, le uova possono essere facilmente identificate ed eliminate prima della schiusa, evitando l’attacco della pianta da parte dei bruchi in modo naturale.

Referenze

  1. Sarto i Monteys, V. (1992). Spread of the southern African lycaenid butterfly, Cacyreus marshalli Butler, 1898, (Lep.: Lycaenidae) in the Balearic Archipelago (Spain) and considerations on its likely introduction to continental Europe. Journal of Research on the Lepidoptera, 31(1/2), 24-34;
  2. Dapporto, L. (2003). Due specie di lepidotteri nuove per l’Arcipelago Toscano: Cacyreus marshalli Butker, 1898 e Aletia languida (Walzer, 1858) (Lycaenidae, Noctuidae). Atti della Società Toscana di Scienze Naturali di Pisa. Memorie Serie B, 110, 1-2;
  3. EPPO Global Database – Cacyreus marshalli;
  4. Quacchia, A., et al. (2008). Can the Geranium Bronze, Cacyreus marshalli, become a threat for European biodiversity?. Biodiversity and Conservation, 17(6), 1429-1437;
  5. Lupi, D., & Jucker, C. (2005). The butterfly Cacyreus marshalli in northern Italy, and susceptibility of commercial cultivars of Pelargonium. In Plant protection and plant health in Europe: introduction and spread of invasive species (pp. 249-250). British Crop Protection Council.
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