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Cachi: calorie, proprietà e benefici

Il frutto autunnale antico

Il cachi, detto anche kaki, è un frutto dal colore arancione acceso che dona una nota di colore al paesaggio autunnale. Quando gli alberi perdono tutte le foglie, i cachi rimangono appesi ai rami come delle ampolle delicate, ripiene di una polpa cremosa e dolce dalle insospettate proprietà nutritive. In Giappone, l’albero del cachi (attenzione, il nome rimane al plurale anche quando ci si riferisce ad un frutto solo) è un simbolo di pace poiché alcune piante sopravvissero al bombardamento atomico di Nagasaki; per questo il cachi è anche il frutto nazionale.

La storia del cachi

Secondo Linneo, il famoso botanico svedese vissuto nel ‘700, il nome scientifico del cachi è Diòspyros kaki e significa “cachi frumento di Giove” (composto da Diós, di Giove, e pyrós, frumento). Il cachi è uno dei più antichi alberi da frutto; infatti, la sua domesticazione risale a più di 2000 anni fa in Cina. La sua coltivazione si è dapprima estesa a tutto l’Oriente, in particolare in Giappone, paese nel quale il cachi è frutto nazionale, per arrivare poi in Europa verso la metà dell’800.

Attualmente, è ampiamente coltivato in Cina, Giappone, Corea, Stati Uniti e Brasile. Anche l’Italia ne è un buon produttore dove si è diffuso principalmente in Emilia-Romagna, in Campania e in Sicilia. Proprio in queste aree sono state riconosciute le denominazioni di tipicità PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), per il Loto di Romagna, Kaki vaniglia napoletano e il Kaki di Misilmeri, in provincia di Palermo. Inizialmente, in Italia il cachi veniva utilizzato come pianta ornamentale o per uso scientifico, solo con il trascorrere del tempo fu utilizzato come cibo.

Una ricetta tradizionale giapponese: l’hoshigaki: la ricetta degli hoshigaki è un metodo furbo che i giapponesi hanno sviluppato per sfruttare questo frutto dalla maturazione rapida e che la natura ci dona per un periodo troppo breve dell’anno. Questa ricetta anti spreco prevede che i cachi vengano sbollentati per qualche secondo e appesi in spazi aperti in modo tale da farli essiccare nell’arco di qualche settimana. Ottenuti così, i frutti disidratati possono essere consumati tutto l’anno come spuntino.

Il frutto nell’attualità

Esiste un gran numero di diverse varietà divise in due grandi gruppi:

  1. il cachi asiatico: (Diospyros kaki)
  2. il cachi americano (Diospyros virginiana)

Quello più diffuso dalle nostre parti è la varietà hachiya, appartenente al primo gruppo. Si tratta di una varietà ricca di tannini, da consumare soltanto a completa maturazione.

Nel 2017, la produzione mondiale di questo frutto è stata di circa 5 milioni di tonnellate (FAOSTAT). L’italia ne produce oltre 65.000 tonnellate/anno, per la maggior parte provenienti da Emilia-Romagna, Campania e Veneto.

Caratteristiche e proprietà del cachi

La pianta

La pianta dei cachi è di medio vigore, particolarmente resistente alle basse temperature e che può vivere per centinaia di anni. Essa cresce lentamente ma è in grado di raggiungere un’altezza di oltre 15 metri. Per quanto riguarda le condizioni di crescita, i cachi non hanno bisogno di un particolare tipo di terreno, ma richiedono che sia ben drenato, profondo e di scarso contenuto in sodio e boro.

Il frutto

Il frutto è una bacca con una buccia sottile e di colore giallo pallido quando acerba che vira al colore arancio-rossastro a maturazione ultimata. La polpa, più chiara, è solitamente ricca di tannini che le conferiscono un sapore astringente e che causano quella sensazione sgradevole di “lingua legata” se consumati troppo presto. Il contenuto in tannini si riduce progressivamente con la maturazione o per azione delle prime gelate. Il cachi è classificato come frutto climaterico cioè che continua la sua maturazione dopo essere staccato dall’albero, anche se è ha una particolarità: più acerbo è lo stadio al quale viene prelevato maggiore è la produzione di etilene, cioè l’ormone della maturazione.

Se compri dei cachi e vuoi accelerarne la maturazione, ti basta tenerli chiusi insieme ad alcune mele o pere a temperatura ambiente. Queste ultime, nel processo di maturazione sprigionano acetilene ed etilene, sostanze gassose che intervengono sulla loro maturazione e di quella dei frutti vicini.

Proprietà benefiche

I cachi, il frutto della pace

I cachi sono un’ottima fonte di antiossidanti, carotenoidi (tra cui il licopene) e polifenoli, localizzati sopratutto nella buccia. Diversi studi a partire dal 1990 hanno accertato che l’attività antiossidante maggiore viene svolta dalle proantocianidine. Queste, risultano essere 20 volte più potenti rispetto alla vitamina C e 50 volte più potenti della vitamina E. Oltre alle proantocianidine, i cachi sono un’ottima fonte di vitamina C, dai 7.5 mg ai 70 mg in base alla varietà. Tutte le proprietà elencate sopra fanno del cachi un frutto dalle ottime proprietà nutrizionali. Sostituire al posto di un dolce questo alimento potrebbe contribuire alla lotta contro le patologie croniche del nostro millennio, tra cui obesità e patologie cardiovascolari.

Un interessante studio condotto in doppio cieco, utilizzando estratti del frutto ricchi in tannini, ha mostrato una sensibile riduzione dei livelli di colesterolo LDL senza modificazioni rilevanti per trigliceridi e colesterolo HDL, suggerendone un possibile utilizzo nel trattamento e nella prevenzione delle iperlipidemie.

Proprietà nutrizionali

Vediamo ora le proprietà nutrizionali del frutto:

  • 100 grammi di cachi forniscono all’incirca 65-70 kCal
  • l’acqua ne costituisce circa l’80%
  • gli zuccheri sono il 16-18%
  • le fibre sono circa 2,5%
  • le proteine 0,6%
  • grassi allo 0,3%

Tra i sali minerali, troviamo ottime quantità di potassio, minerale che conferisce proprietà diuretiche, il fosforo, il magnesio, il calcio e il sodio; solo in tracce si ritrova il selenio e il manganese.

Quando consumare i cachi

È lecito domandarsi quale sia il momento più idoneo per consumare questi frutti apparentemente così dolci e calorici. Un consiglio è quello di sfruttarli alla mattina per colazione, al posto di altre fonti di zuccheri semplici come succhi di frutta, spremute o dolciumi; ottimi anche come spuntino per una merenda sana, magari prima o dopo aver svolto attività sportiva. Un’idea è anche quella di utilizzare il cachi come ingrediente di un dolce, come per esempio la torta tipica di Pietrasanta, in Versilia, di cui trovate la ricetta qui.

Conclusioni

Il cachi è un frutto dalle proprietà nutrizionali notevoli ma anche da un contenuto calorico non indifferente, per cui chi è in regime ipocalorico o in stato di diabete dovrebbe valutarne  attentamente porzioni e frequenze. Inoltre è un frutto autunnale, dunque è preferibile consumarlo solamente durante questa stagione. Da tenere in considerazione anche che il cachi è molto ricco di oligofruttani, quindi deve essere eliminato in caso di determinati disturbi come il gonfiore addominale; anche in questo caso è meglio sentire il parere di un professionista del settore.

Per approfondire: Health and medicinal benefits of persimmon fruit: a review – jstor.org

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