La teoria della biogeografia insulare è stata ipotizzata da Robert MacArthur e Edward Wilson nel 1967. Questa teoria tratta delle isole e della loro biodiversità, concentrandosi sui tassi di immigrazione ed emigrazione che modellano le comunità residenti sull’isola stessa.
Teoria della biogeografia insulare: Data un’isola, su di essa c’è un quantitativo di specie presenti che dipende dal tasso di immigrazione (I) e da quello di estinzione (E). Secondo questa teoria il rapporto tra questi due tassi rimane costante nel tempo: I = E = 1,5. Ogni anno quindi, in media, una specie e mezzo si estingue e viene rimpiazzata da una specie nuova e mezzo.
N.B.: In questa teoria non viene considerata l’Australia.
Un’Isola Ecologica è un ecosistema isolato dal resto dell’ambiente. Anche in questi casi si usa la teoria di MacArthur e Wilson dato che l’isolamento fisico mima l’isolamento geografico di un isola vera e propria. Esempi di isole ecologiche sono parchi nazionali, riserve, oasi o cime di monti. Un Corridoio ecologico è una fascia di un particolare tipo di vegetazione che differisce su entrambi i lati dal territorio in cui si trova; è elemento di connessione che consente a una specie di spostarsi tra le tessere di una matrice territoriale. Un corridoi ecologico è quindi un passaggio che connette due isole ecologiche.
Immigrazione

Da questo grafico si evince come meno specie residenti ci sono e più sono le specie che possono immigrare. Il declino, all’aumentare delle specie residenti, deriva dal fatto che, quanto più numerose sono le specie della terraferma che colonizzano, tanto più diminuiscono sulla terraferma le specie che potenzialmente colonizzeranno l’isola. Quando tutte le specie della terraferma si sono affermate anche sull’isola, il tasso di immigrazione diventa pari a 0.
Estinzione

Il tasso di estinzione non dipende dalla lontananza o vicinanza dell’isola ma solo dalle sue dimensioni. A parità di numero di specie residenti un’isola piccola presenta un tasso di estinzione più alto rispetto ad un’isola grande. Il tasso di estinzione di una grande isola è basso in quanto si presuppone che più un’isola è grande e più sarà ricca di habitat e risorse. Se si assume che le estinzioni si verifichino casualmente, il tasso di estinzione delle specie sull’isola aumenterà con il numero di specie che occupano l’isola su una base puramente casuale. Con l’incremento del numero di specie, la competizione tra le specie molto verosimilmente aumenterà, causando un aumento progressivo del tasso di estinzione.

Per concludere, più l’isola è lontana dal continente e meno è il numero di specie residenti dell’isola, isole più grandi presentano più specie residenti delle isole piccole ed infine più un’isola è vicina alla costa e più il suo tasso di immigrazione sarà alto perché facile da raggiungere. Inoltre, un’isola grande e vicina alla costa è quella che ospita il maggior numero di specie.
Fonte: Elementi di ecologia, di Thomas M. Smith e Robert L. Smith. Pearson editore.