Pesa appena 93 grammi e le sue ali simulano per forma e funzionalità quelle di un pipistrello. Gli scienziati del California Institute of Technology (Caltech), principali autori del prototipo, lo hanno chiamato semplicemente Bat Bot. È dotato di un paio di ali flessibili composte essenzialmente da una membrana ultrasottile – meno di un millimetro – fatta con un materiale derivato dal silicone. I ricercatori del Caltech – insieme ai colleghi della University of Illinois – hanno così detto definitivamente addio ad altri materiali come il nylon, non abbastanza deformabili, dando vita a una straordinaria “creatura” il cui meccanismo è ampiamente descritto sulle pagine della rivista Science Robotics.
Per poter essere piazzato sul mercato, il Bat Bot necessita ancora di qualche accorgimento
Per esempio c’è bisogno di incrementare la durata della batteria e applicare componenti elettronici più resistenti agli urti che, inevitabilmente, possono infierire sull’animale meccanico.
I robot volanti ispirati al pipistrello offrono una migliore efficienza energetica dovuta al fatto che l’elasticità delle membrane utilizzate amplifica il battito d’ali. Quando il Bat Bot muove le ali, le membrane alari si deformano e si riempiono d’aria. Poi, grazie alla loro elasticità, le ali tornano alla forma iniziale, si appiattiscono, e spingono l’aria amplificando la potenza del battito.
Questo nuovo design può essere molto utile per sviluppare robot volanti da far planare in ambienti dove l’utilizzo dei classici droni a elica, decisamente più pesanti, comporterebbe il rischio di colpire duramente oggetti o persone causando danni o feriti.