Delirio: generalmente definito come stato di confusione mentale, che potrebbe generare allucinazioni e ansia incontrollata. È stato da lungo tempo associato a vari farmaci, specialmente negli anziani. E’ risaputo che gli antibiotici possono causare problemi neurologici, ma tale interazione non ha incentivato molti studi al riguardo nei tempi passati. In generale, è la popolazione di età avanzata che rischia maggiormente di sviluppare problemi cognitivi dovuti ai farmaci. Si stima che il 2- 12% di casi sospetti di demenza siano causati da tossicità farmacologica. Anche se gli anticolinergici, che bloccano il neurotrasmettitore acetilcolina, sono spesso considerati responsabili di tali disagi, fino a un certo livello, questa reazione negativa può essere causata anche dagli antibiotici.
In un paziente anziano, il delirio può avere delle conseguenze gravi, anche quando i sintomi durano per un tempo limitato. Il delirio implica che il paziente probabilmente deve essere ricoverato e non può tornare a casa; ciò può anche accrescere le probabilità di decesso. Il Dr Shamik Bhattacharyya della Harvard Medical School e del Brigham and Women’s Hospital di Boston (Massachussets) ha condotto uno studio retrospettivo utilizzando i dati storici dei pazienti.
Ha rilevato che i legami tra antibiotici e delirio potrebbero essere più forti di quanto si pensava precedentemente.
Antibiotici e Delirio
Tale recente analisi si è concentrata su rapporti medici che si estendono per un periodo di 70 anni: in totale, il Dr Bhattacharyya ha studiato 391 pazienti che avevano assunto antibiotici e che in seguito avevano mostrato segni di delirio e problemi neurologici. Non meno di 54 antibiotici appartenenti a 12 classi erano implicati.
Gli antibiotici in questione andavano dalle versioni intravenose, come il cefepime e la penicillina, ai farmaci più comuni inclusi i sulfonamidici (o sulfamidici) e la ciprofloxacina.
Gli effetti neurologici degli antibiotici variavano: il 47% dei pazienti hanno avuto allucinazioni o deliri, il 14% ha avuto crisi epilettiche, il 15% ha mostrato contrazioni muscolari e il 5% ha perso un certo grado di controllo sui propri movimenti. Inoltre, il 70% dei casi hanno riscontrato risultati EEG anormali (elettroencefalogramma).
Qualcuno potrebbe chiedere “Perchè non si è dato molto peso all’impatto neurologico degli antibiotici in passato?
il Dr Bhattacharyya ha affermato: “Il legame è stato effettivamente riconosciuto da decenni, a cominciare dal diffuso impiego della penicillina a metà del XX secolo. Tuttavia il problema non è stato attentamente investigato in parte perché il fenomeno viene sottovalutato dai medici ospedalieri e dalla comunità” (il corsivo è nostro). Poi ha aggiunto che questi eventi negativi non sono la norma; la vasta maggioranza dei pazienti non mostrerà queste reazioni neurologiche, rendendole più difficili da rintracciare.
Come categorizzare il delirio ‘antibiotico’
Cercando di organizzare gli schemi rilevati nelle sue ricerche, Dr Bhattacharyya ha diviso i tipi di reazione antibiotica in tre categorie:
- tipo 1 – maggiormente associato all’uso di Penicillina e Cefalosporine: reazione caratterizzata da crisi epilettiche. I sintomi si presentano dopo diversi giorni dall’inizio del trattamento e scompaiono dopo alcuni giorni la fine del trattamento stesso.
- tipo 2 – maggiormente associato all’impiego di Penicillina G (procaina), Sulfonamidici, Fluorochinoloni e Macrolidi: reazione caratterizzata da psicosi. I sintomi si presentano dopo diversi giorni dall’inizio del trattamento e scompaiono dopo alcuni giorni la fine del trattamento stesso.
- tipo 3 – associato solo con il Metronidazolo : risultati EEG anormali, coordinazione muscolare compromessa e altri sintomi neurologici. Tale reazione è avvenuta dopo settimane (non giorni), e i sintomi si sono prolungati molto più a lungo rispetto al tipo 1 e 2.
La ricerca ha anche evidenziato la possibilità che l’infezione stessa che richiedeva l’uso di antibiotici poteva causare il delirio stesso. Ma, specialmente nei casi in cui il sistema nervoso centrale non era implicato, la connessione tra delirio e antibiotici è stata considerata probabile.
il Dr Bhattacharyya ha spiegato: ” gli antibiotici non solo agiscono contro i batteri ma hanno anche degli effetti collaterali interferendo con i normali segnali elaborati all’interno del cervello. Diversi antibiotici influiscono sul cervello in modi diversi, provocando quindi svariati tipi di tossicità”.
Poiché un’infezione può generare il delirio, e gli antibiotici impiegati per combattere l’infezione stessa possono anche loro causare delirio, questo è un fenomeno particolarmente arduo da misurare e comprendere.
Il Dr Bhattacharyya spera di stimolare una maggiore consapevolezza nel personale medico e continuare a investigare questa interazione (tra antibiotici e problemi neurologici). Spera anche di collaborare con un maggior numero di Centri allo scopo di raccogliere più dati pertinenti possibile.
Come consigliato da ogni medico esperto, questo recente studio del Dr Bhattacharyya ci riconferma la necessità di essere cauti nell’uso massivo degli antibiotici.
Soprattutto non vorremmo assumerne quantità incontrollate a livello personale, in una sorta di medicina ‘fai da te’. Questi possibili impatti negativi sul sistema neuro-cerebrale possono essere un sicuro deterrente.