Tutti noi sappiamo elencare dieci mammiferi o dieci uccelli. Ma se ci chiedessero di dire dieci animali che sfidano la gravità o che si gonfiano? Daniela Pareschi è autrice e illustratrice di “Animali bellissimi” (Il Barbagianni Editore), in cui ha dato sfogo a una curiosità che non l’ha lasciata sin da quando era bambina: perché gli animali sono classificati in questo modo? Non possiamo, invece, scombinare completamente le carte? Così, in questo albo reinventa la classificazione animale in modo originale e un po’ bambinesco per mostrare alcune meraviglie e curiosità di specie diversissime e affascinanti.
Illustratrice dell’anno 2016 per la realizzazione del calendario Città del Sole, è stata art director nel cinema e ha disegnato per testate, riviste e istituzioni. Oggi collabora con Il Secolo XIX, è autrice di libri e insegna presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà e presso la Scuola Internazionale di Comics di Genova. Gli animali non umani sono i soggetti prediletti dell’autrice, perché le piace stare a contatto con loro e perché, raffigurandoli nelle sue storie, può sfruttare il carico culturale e di metafore che si portano dietro. (Inoltre, ci confessa in un’intervista, perché le riescono meglio degli esseri umani).
“Animali bellissimi”, la sua opera più recente, sfrutta la sua passione per gli animali per alimentare l’interesse, la meraviglia e il rispetto per la natura.
Contenuto di “Animali bellissimi”
“Quelli grandissimi”, “Quelli con i baffi”, “Quelli che non si vedono” e molti altri. “Animali bellissimi” racconta alcuni animali attraverso splendide tavole illustrate che rappresentano gli animali in categorie un po’ provocatorie e un po’ ironiche. Per ogni capitolo, sulla destra si trova un animale a tutta pagina, rappresentativo della categoria in questione, e sulla sinistra molteplici riquadri che mostrano più specie nel dettaglio. Un esempio: il levriero, primo ad essere realizzato per il libro e raffigurato anche in copertina, è il “portavoce” degli animali “con i capelli”, che naturalmente includono i mammiferi ma anche alcune specie di invertebrati e altri vertebrati.
L’idea è stata quella di realizzare un mini-catalogo di animali. Ce lo spiega l’autrice: “I cataloghi mi piacciono perché riordinano le idee: la loro ritmicità consente di approcciarsi in modo sereno, perché aiutano a dare ordine. Ho scelto di fare un catalogo perché mi piaceva l’idea che una persona potesse rilassarsi nel leggerlo”.
Il libro ha dato origine anche a bellissimi laboratori per bambini, come quelli presentati a Bologna e allo Zelbio Cult: sfruttando fondi, soggetti e oggetti tratti dalle tavole dell’albo illustrato, i piccoli partecipanti possono realizzare quadri 3D mentre si avvicinano al mondo degli animali.
Rimescolando le carte di un argomento si possono scoprire cose nuove che prima non avevi notato. È una regola di vita che ho applicato nel libro. Ad esempio, nell’effettuare le ricerche per il libro ho scoperto che non esistono mammiferi blu o verdi. A posteriori, sembra ovvio, ma non lo è affatto.
Daniela Pareschi
Commento
È forte la voglia di sfogliare le pagine di un libro con delle belle illustrazioni realistiche. Ancora di più se i contenuti sono, come in “Animali bellissimi”, concreti ma anche leggeri e ironici, grazie a un espediente narrativo semplice ma interessante.
Ovviamente, il libro contiene semplificazioni e “licenze poetiche”. Ad esempio, il capitolo su “Gli animali con corna” include organismi con corna propriamente dette (fatte di cheratina, la proteina che costituisce pelle e unghie), palchi (che cadono), mandibole (il caso del cervo volante, che ricordano appunto delle corna, motivo per cui ha assunto questo nome). Un altro esempio sono i “capelli” di uno degli animali che più hanno catturato l’immaginazione dell’autrice: la Mary River Turtle (Elusor macrurus), anche conosciuta come “tartaruga punk” a causa della sua celebre foto in cui ha una “cresta verde”. Chiaramente, non si tratta di capelli, bensì di germogli di alghe.
Tuttavia, il libro è stato revisionato da uno zoologo, Davide Rufino (che è stato anche autore per BioPills). In effetti, è ricco di esempi sulle funzioni di alcune caratteristiche, come il pelo e il mimetismo. Inoltre, fornisce tanti esempi di un concetto molto importante nello studio dell’evoluzione animale: l’analogia. Un esempio classico è quello delle ali: libellule, pipistrelli e colibrì presentano estremità con cui svolgono un volo attivo, quindi condividono la stessa funzione, ma si fondano su strutture e storie evolutive completamente diverse. Infatti, non si tratta di caratteristiche condivise con antenati comuni a questi animali (come accade per le mani tra Homo sapiens e altri primati), bensì si sono sviluppate in modo indipendente, dando a queste specie lo stesso vantaggio evolutivo (convergenza evolutiva).
Conclusione
Per classificare gli animali ci basiamo, fondamentalmente, su un criterio molto valido: la genetica. Animali geneticamente e filogeneticamente più simili (ovvero, con antenati in comune) li consideriamo appartenenti agli stessi rami dell’albero evolutivo. Ma la classificazione animale resta un bel pasticcio, perché la natura non ha suddiviso le specie in scatole precise. Così, non esistono confini specifici, e ci sono tanti casi limite che possono confonderci. Un po’ come accade per la definizione di specie.
Daniela Pareschi ha rimesso tutto in discussione. Il risultato è un libro per meravigliarsi. Bellissimo da scoprire per le sue illustrazioni che catturano l’occhio e appassionano sul mondo animale, è raccomandato per grandi e piccini. I più piccoli apprezzeranno molto le figure, ma fino agli 11-12 anni consigliamo che siano affiancati da un adulto che esplori con loro le diversità del mondo animale per spiegare i termini e i concetti più complessi. Grazie alla sua suddivisione insolita, anche gli studenti di biologia e Scienze Naturali potranno sorprendersi e riscoprire un po’ il mondo animale, come se lo riscoprissero da capo sotto una veste nuova.
È un volume che si presta a più livelli di lettura e può conquistare sia il lettore acerbo, curioso di scoprire il mondo che lo circonda, sia l’adulto, più propenso a cercare una chiave di lettura scientifica. Il mio augurio è che possa far ritrovare lo sguardo bambino, la voce dello stupore e della meraviglia che alberga dentro ognuno di noi e che gli adulti hanno un po’ perso. E ricordarci che tutti siamo portatori di bellezza.
Daniela Pareschi
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Autrice: Daniela Pareschi
Genere: Libro divulgativo illustrato
Casa editrice: Il Barbagianni Editore
Anno di pubblicazione: 2023