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Androceo: cos’è e a cosa serve?

L’androceo del fiore rappresenta l’apparato riproduttivo maschile e risulta formato da più stami. Essi sono composti da 2 porzioni: filamento ed antera. Il filamento ha la funzione di portare l’antera all’apice del fiore di modo che gli impollinatori possano facilmente accedere alle antere che contengono il polline. Le antere sono le produttrici di polline e sono composte da 2 teche con ognuna 2 logge dentro le quali si differenziano i granuli pollinici.

L’antera ha una struttura bistratificata. Ha una parete esterna detta esotecio che a maturità si rompe e permette la fuoriuscita delle spore. La parete interna è detta endotecio ed è costituita da un gruppo di cellule che hanno la funzione di nutrire il polline. L’endotecio ha quindi funzione trofica mentre l’esotecio ha funzione protettiva.

Il polline si origina nei sacchi pollinici, le porzioni fertili degli stami. I granuli pollinici costituiscono il prodotto della meiosi delle cellule madri del polline. Il polline delle angiosperme è una struttura molto studiata sia morfologicamente che dal punto di vista tassonomico. La sua parete ha un’architettura particolare: la parete interna nota come intina è costituita da cellulosa, quella esterna detta esina è invece costituita da sporopolleina, una sostanza che conferisce notevole resistenza al polline.

Il parametro più importante dal punto di vista tassonomico è l’apertura/e che si trova sulla superficie del polline e che permette la fuoriuscita del tubetto pollinico.

Si distinguono pollini:

  • Colpato (solcato): apertura longitudinale
  • Porato: apertura circolare o ellittica
  • Colporato: aperture composte

Palinologia: Disciplina botanica che studia il polline e le spore, dal punto di vista morfologico, biochimico e biogeografico.

Fonte: Botanica generale e diversità vegetale, di Cinzia Forni, Gabriella Pasqua e Giovanna Abbate

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