Il bacino, cinto pelvico, fa parte dello scheletro appendicolare e mette in comunicazione l’arto inferiore con la colonna vertebrale. Il collegamento dell’arto inferiore alla colonna vertebrale è diverso rispetto al collegamento dell’arto superiore, in cui troviamo vari intermediari prima di raggiungere la colonna, l’arto inferiore, infatti prende contatto con l’osso del bacino che si ancora direttamente alla colonna.
Caratteristiche
L’osso del bacino si presenta come un osso unico solo oltre i 22-26 anni di età. Prima può essere distinto in tre porzioni collegate tra loro da un margine cartilagineo (sincondrosi).
L’osso dell’anca prende rapporto direttamente con l’osso sacro e, in termini ossei, solo con esso (sono presenti dei cordoni fibrosi che lo legano ad alcune vertebre) tramite una diartrosi.
La porzione alta, ileo, presenta un’ampia cresta con una parte superiore particolarmente ispessita (linea arcuata) sul profilo osseo interno. La visione laterale esterna presenta alla base dell’ileo una concavità chiamata acetabolare in cui alloggia la testa emisferica del femore. Il foro, che siamo abituati a vedere nelle rappresentazioni del cinto pelvico, è chiamato otturato perché è, in realtà, chiuso da una membrana fibrosa che fornisce l’inserzione per alcuni muscoli. Nella porzione anteriore la grande ala dell’ileo presenta una protuberanza chiamata spina iliaca anteriore superiore. Esiste anche una protuberanza chiamata spina iliaca anteriore inferiore nonostante non abbia propriamente la parvenza di una spina. La linea arcuata dell’ileo collima con la prima vertebra del sacro. Il margine superiore del pube viene chiamato cresta pettinea, una cresta ossea che è punto di ancoraggio per alcuni muscoli della zona.
Il pube si fonde con una porzione ischiatica (pube e ischio formano la parte inferiore del foro otturato). La branca ischio-pubica (insieme di ileo e ischio) è un punto di inserzione per alcuni muscoli.
Differenze tra bacino maschile e femminile
Dall’osservazione del bacino possiamo comprendere se il bacino che ci troviamo davanti sia femminile o maschile: il bacino femminile è più largo, presenta diametri maggiori sia superiori che inferiori, questo è dovuto all’esigenza di spazio per l’aumento gravidico dell’utero e per il passaggio del neonato al momento del parto. L’aumento della larghezza del bacino comporta una maggiore distanza tra le teste del femore e quindi una maggiore inclinazione mediale del femore rispetto all’uomo. Questo crea difficoltà nell’efficienza dello scarico delle forze ponderali e reattive. Si pensa che la massa ossea e muscolare del genere femminile sia minore rispetto a quella del genere maschile per alleggerire il carico ponderale e reattivo delle forze.
Fonti: Anatomia umana di Kenneth S. Saladin, edizioni Piccin