Agricoltura biologica – una pratica in continua espansione: ma è davvero migliore per la nostra salute e per quella dell’ambiente? Che cosa si intende per agricoltura biologica? Questa sembra una domanda banale, ma il mondo dell’agricoltura biologica è in realtà molto variegato. In generale, comunque, per agricoltura biologica si intende un sistema di coltivazione a basso impatto ambientale, che prevede l’uso di prodotti di origine naturale e non di sintesi e l’applicazione di pratiche agricole volte alla salvaguardia della fertilità del terreno e dell’ecosistema agricolo.
Legalmente, l’agricoltura biologica è regolata in Europa dal regolamento CE nº 834/2007.
I prodotti biologici sono migliori per la salute?
Per rispondere a questa domanda bisogna prendere in considerazione due aspetti: la presenza di residui chimici sui prodotti biologici e le loro caratteristiche nutrizionali.
I prodotti biologici contengono in genere meno residui chimici rispetto a quelli di agricoltura tradizionale, come rilevato da alcuni studi (ad esempio Baranski et al. 2014). Questo però non significa necessariamente una maggiore salubrità. I livelli ammessi di residui chimici nei prodotti alimentari sono infatti innocui per la salute, e una loro diminuzione non aumenta la sicurezza del prodotto finito.
Gli stessi studi che rilevano una quantità di residui inferiore riconoscono che non esistono evidenze di una loro maggior salubrità.
La seconda questione riguarda i valori nutrizionali dei prodotti biologici rispetto a quelli tradizionali. Anche in questo caso le informazioni sono contrastanti: se alcuni studi hanno rilevato differenze significative in alcuni valori nutrizionali tra prodotti biologici e tradizionali (come nel caso dello studio già citato, che ha rilevato una quantità maggiore di antiossidanti nei prodotti biologici), molti altri (ad esempio Smith-Spangler et al. 2012) hanno trovato differenze eterogenee e non significative. In generale non esistono solide evidenze scientifiche che i prodotti biologici siano migliori per la salute.
L’agricoltura biologica è migliore per l’ambiente?
La risposta in questo caso è no; o meglio, non necessariamente. Le motivazioni sono sostanzialmente due, una semplice e una complessa.
Le sostanze ammesse in agricoltura biologica sono scelte con un criterio di “naturalità”, assumendo che un prodotto naturale sia meno nocivo di uno sintetico. Questa assunzione non è tuttavia necessariamente vera, come avevamo discusso nell’articolo sulla chemofobia. Un esempio? Il rotenone, un insetticida naturale largamente utilizzato (solo) in agricoltura biologica fino al 2008, quando venne abolito dall’Unione Europea a causa del suo impatto sule popolazioni di pesci ed api.
La seconda questione, molto più complessa, riguarda la produttività dell’agricoltura biologica. Se infatti l’agricoltura biologica è, per sua definizione, più rispettosa dell’ambiente di quella tradizionale, possiamo assumere con un certo margine di sicurezza che una superficie di terreno coltivata a biologico abbia un minore impatto ambientale di un’uguale superficie di terreno coltivata tradizionalmente. Il problema si pone però quando si esamina la produttività.
Produttività
Un terreno coltivato a biologico produce infatti di meno di un terreno coltivato in modo tradizionale, come mostrato da numerosi studi (ad esempio de Ponti et al. 2012). Per produrre la stessa quantità di alimenti, dunque, l’agricoltura biologica deve coltivare più superficie. Da qui la domanda da un milione di dollari: inquina di più un ettaro coltivato in modo tradizionale o un ettaro e mezzo ad agricoltura biologica, posto che essi producano la stessa quantità di alimento?
La risposta non è facile, ma numerosi studi mostrano come convertire l’agricoltura da tradizionale a biologica può causare un maggior consumo di superficie senza garanzie di una diminuzione globale degli effetti negativi. Al contrario, eventuali benefici apportati dal passaggio al biologico sarebbero annullati dalla perdita di ambienti naturali derivanti dalla maggiore superficie utilizzata (avevamo già parlato dell’importanza di ridurre le superfici agricole negli articoli sull’olio di palma e sui boschi italiani).
Dunque l’agricoltura biologica fa male all’ambiente più della tradizionale? No, o almeno non sicuramente. Quello che è sbagliato è assumere come un dogma che l’agricoltura biologica sia migliore per l’ambiente.
Più che parlare di tradizionale/biologico, quindi, gli sforzi in agricoltura dovrebbero essere volti (opinione dello scrivente) a usare metodologie sempre più rispettose dell’ambiente (biologiche o meno) ma senza intaccare la produttività agricola. In questo senso il merito dell’agricoltura biologica è stato quello, senza dubbio, di aver sollevato la problematica relativa all’impatto dell’agricoltura sull’ambiente, anche se non si può considerare l’agricoltura biologica stessa come soluzione al problema.
Riferimenti
Ho voluto citare studi scientifici specifici per mostrare che il dibattito biologico / tradizionale è presente anche a livello di comunità scientifica, e non solo di politica e associazioni ambientaliste. La letteratura scientifica riporta numerosi studi sull’argomento, con risultati sostanzialmente contrastanti e ancora inconcludenti, che ho cercato di riassumere qui. A chi volesse e ne avesse la possibilità, consiglio vivamente di leggere articoli scientifici specialistici per approfondire la questione. Per chi non ne avesse la possibilità, spero di aver riportato informazioni utili a orientarsi nel vasto materiale presente in italiano sul web, che spesso è privo di basi scientifiche e presentato in modo urlato e non costruttivo.
Bibliografia
- Barański, M. et al. (2014). “Higher antioxidant and lower cadmium concentrations and lower incidence of pesticide residues in organically grown crops: a systematic literature review and meta-analyses”. British Journal of Nutrition, 112(05), 794-811.
- Smith-Spangler et al. (2012). “Are organic foods safer or healthier than conventional alternatives?: a systematic review”. Annals of internal medicine, 157(5), 348-366.
- De Ponti et al. (2012). “The crop yield gap between organic and conventional agriculture”. Agricultural Systems, 108, 1-9.