Arriva anche in Italia l’Aethina tumida, un coleottero di origine sudafricana parassita delle api, una nuova minaccia per i nostri alveari dopo aver messo a dura prova gli apicoltori di Stati Uniti e Australia orientale. Il primo avvistamento in Italia risale al Settembre 2014 a Gioia Tauro (Calabria), in un areale di 20 km che è stato prontamente raggiunto e isolato dalle autorità .
L’Aethina tumida vive a carico delle api all’interno dell’alveare e si nutre dei favi, della cera e di tutto ciò che trova nella “casa” delle api, trovandovi le condizioni ideali in fatto di cibo, temperatura e umidità per riprodursi. Le larve scavano gallerie nei favi dove mangiano e defecano, causando la fermentazione del miele. Il miele contaminato diviene inutilizzabile mentre l’arnia, distrutta, è colonizzata dalle larve. Una femmina di Aethina tumida può deporre, nel suo ciclo vitale, anche 2 mila uova. L’unica soluzione per debellare questo parassita è l’abbattimento e la distruzione mediante il fuoco. Un sacrificio enorme per chi vive di questa attività .
Una curiosità : in Sudafrica, terra d’origine dell’Aethina tumida, è presente l’ape del capo che è l’unica sottospecie di Apis mellifera la quale sembra non risentire della sua presenza e con il quale condivide l’areale di origine. Le operaie sono infatti molto aggressive con il piccolo coleottero che riesce a parassitare solo famiglie molto deboli o favi immagazzinati.
Redatto da Ludovico Cataldi.